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Please insert a search term in the input field. If you have any question please contact usL'assunzione quotidiana di CBD è ormai un'abitudine consolidata per molte persone, che spesso abbinano la molecola ad altre vitamine o integratori alimentari. Ma, durante il periodo dell'allattamento, il CBD potrebbe rappresentare un rischio o generare effetti collaterali sulla madre o il neonato? Proseguite la lettura per scoprire tutto ciò che c'è da sapere sull'assunzione di CBD durante l'allattamento.
Indice:
L'allattamento al seno è, senza ombra di dubbio, uno dei periodi più importanti per ogni madre e per i neonati. Oltre a rappresentare una forma di nutrimento, il latte materno può anche proteggere il bambino da infezioni e malattie, e persino favorire la sua crescita. Inoltre, l'allattamento al seno contribuisce a rafforzare il legame tra madre e figlio.
Come sappiamo, l'allattamento è una fase naturale della vita, e tutti i mammiferi di sesso femminile sono dotati di ghiandole mammarie in grado di produrre latte. Ma, come funziona esattamente l'allattamento al seno? Analizzando il modo in cui il latte viene prodotto, potremmo capire se, e come, le sostanze assunte da una madre, incluso il CBD, possono alterare la composizione del latte stesso.
Inizialmente, il corpo produce latte come risposta ad uno stimolo ormonale, soprattutto durante la gravidanza e nei primi giorni del periodo post-parto. Tale secrezione è regolata dal cosiddetto sistema endocrino. Esso è composto da una serie di ghiandole ed organi, il cui compito è quello di modulare le funzioni fisiologiche.
Il sistema endocrino crea anche il colostro—il primo latte prodotto da una madre—contenente cellule immunitarie e anticorpi, in concentrazioni elevate. Il colostro fornisce al neonato le prime sostanze nutritive fondamentali, garantendo il giusto supporto fin dai primi istanti di vita.
Dopo l'iniziale secrezione di colostro, l'organismo produce il normale latte materno, che contiene dosi elevate di lipidi, lattosio, vitamine ed altre proteine essenziali. Nei primi mesi dell'allattamento, la produzione di latte è determinata dall'ormone prolattina. Con il passare del tempo, il corpo si abitua a questa esigenza quotidiana ed inizia a produrre latte in modo automatico. Nel corso dell'intero processo, la composizione del latte materno sarà notevolmente influenzata dal cibo, dalle bevande e da ogni altra sostanza assunta dalla madre.
La qualità del latte è strettamente collegata al regime alimentare, che dovrebbe essere sano ed equilibrato. I cibi consumati da una madre possono alterare il sapore del latte, ma alcuni farmaci, sostanze psicoattive e bevande alcoliche possono compromettere la qualità stessa del latte prodotto, e persino arrecare danno al neonato, influendo negativamente sul suo sviluppo.
Come accennato in precedenza, molte persone ingeriscono CBD quotidianamente, proprio come farebbero con vitamine o integratori. Che venga assunto sotto forma di compresse, capsule softgel o per via sublinguale (olio di CBD), il cannabidiolo è indubbiamente molto popolare.
Le ricerche sul CBD sono ancora piuttosto limitate, ma la molecola racchiude comunque potenziali proprietà benefiche. Detto questo, il CBD non dovrebbe essere considerato un rimedio rapido per gestire gravi condizioni di salute fisica o mentale. Per determinare il dosaggio ideale, è importante anche valutare come ci si sente prima, durante e dopo l'assunzione del cannabinoide.
L'allattamento al seno può avere un impatto notevole sul corpo e sulla psiche. Non c'è quindi da meravigliarsi che molte madri siano curiose di sapere se il CBD possa alleviare gli eventuali disagi. Gli effetti del CBD variano da persona a persona, ma è opportuno assumere CBD durante il periodo dell'allattamento?
Tutti i prodotti Cibdol contenenti CBD sono ottenuti con tecniche di estrazione all'avanguardia, per garantire la totale assenza di agenti contaminanti, residui chimici o livelli di THC inadeguati. Sebbene vengano adottate tutte le procedure necessarie a produrre olio di CBD di prima qualità, non è ancora chiaro se l'assunzione di CBD durante il periodo dell'allattamento sia sicura o meno.
Ovviamente, durante la gravidanza e l'allattamento, è consigliabile evitare di assumere varietà di cannabis ricche di THC e, in generale, qualsiasi altro prodotto contenente dosi elevate di questo cannabinoide. Dopo essere stato introdotto nell'organismo, il THC può permanere nel latte materno per i sei giorni successivi, e causare ripercussioni potenzialmente gravi sul neonato. Un utilizzo continuo di THC può influire negativamente sullo sviluppo cerebrale e compromettere le funzioni cognitive del bambino. Si ritiene che questa molecola psicotropa presente nella cannabis possa provocare tali reazioni, ma anche l'assunzione di CBD comporta gli stessi rischi?
Come descritto precedentemente, qualunque sostanza ingerita dalla madre, incluso l'olio di CBD, verrà trasferita inevitabilmente nel suo latte. Secondo alcuni scienziati, l'influsso di questa molecola non è del tutto chiaro, poiché i campioni di CBD esaminati potrebbero essere contaminati da altri cannabinoidi, residui di THC ed altri ingredienti. Tutti questi fattori conducono a risultati ambigui.
La ricerca è ancora in fase iniziale, ed è quindi difficile stabilire quali siano i reali effetti dell'olio di CBD sul latte materno. Purtroppo, non sono state svolte ricerche mirate sull'argomento.
Tuttavia, uno studio[1] effettuato dalla American Academy of Pediatrics nel 2018 ha analizzato 54 campioni di latte, prelevati da 50 madri in fase di allattamento che assumevano marijuana, per misurarne i livelli di THC e CBD. Alla fine dei test, il THC è stato rilevato nel 63% dei campioni, mentre il CBD era presente nel 9%. Tale ricerca dimostra che il CBD può essere trasferito da madre a figlio attraverso il latte materno.
Le gomme da masticare al CBD rappresentano una popolare alternativa alle capsule e all'olio di CBD. Purtroppo, a causa del contenuto di CBD, l'assunzione di questi prodotti andrebbe evitata durante il periodo dell'allattamento. Non lasciatevi ingannare dall'aspetto innocuo di queste gomme: esse contengono lo stesso CBD presente negli oli e nelle capsule.
È quindi opportuno asserire che, indipendentemente dal metodo con cui il CBD viene somministrato, e finché non verranno svolte ulteriori ricerche approfondite, la molecola manterrà questa posizione precaria agli occhi dell'opinione pubblica.
In circostanze adeguate, il CBD racchiude indubbiamente potenziali effetti benefici per la salute umana. Le donne dovrebbero evitare di assumere questo cannabinoide durante la gravidanza e l'allattamento, ma i prodotti arricchiti di CBD per uso locale, come creme e cosmetici, potrebbero rappresentare una valida opzione. Infatti, il CBD all'interno dei prodotti ad uso topico non raggiunge il flusso sanguigno e non influenza la produzione di latte materno.
Tornando alla parte iniziale del presente articolo, il reale impatto del CBD sull'allattamento al seno è ancora ignoto. La ricerca scientifica è in fase embrionale e molte domande restano ancora senza risposta. Non sono stati condotti sufficienti studi sulle possibili interazioni tra un neonato e il CBD, pertanto è impossibile determinare con certezza se la sostanza sia sicura o meno in tali circostanze.
Al momento, è consigliabile evitare di assumere CBD durante il periodo dell'allattamento. È comunque importante sottolineare che nel latte materno sono naturalmente presenti alcuni endocannabinoidi. Queste molecole, prodotte autonomamente dal sistema endocannabinoide umano, svolgono indubbiamente un ruolo essenziale nello sviluppo fisiologico del bambino.
Man mano che gli studi proseguono, le suddette informazioni verranno opportunamente aggiornate. Per essere sicuri di non perdere le novità e gli sviluppi relativi a questo argomento, iscrivetevi alla nostra newsletter.
[1] Bertrand, K. A., Hanan, N. J., & Honerkamp-Smith, G. (2018). Marijuana Use by Breastfeeding Mothers and Cannabinoid Concentrations in Breast Milk. Pediatrics. https://publications.aap.org/pediatrics/article/142/3/e20181076/81671/Marijuana-Use-by-Breastfeeding-Mothers-and [Fonte]
[1] Bertrand, K. A., Hanan, N. J., & Honerkamp-Smith, G. (2018). Marijuana Use by Breastfeeding Mothers and Cannabinoid Concentrations in Breast Milk. Pediatrics. https://publications.aap.org/pediatrics/article/142/3/e20181076/81671/Marijuana-Use-by-Breastfeeding-Mothers-and [Fonte]