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Please insert a search term in the input field. If you have any question please contact usIl CBD può aiutare i consumatori a rilassarsi e a ridurre lo stress. Interagendo con numerosi siti recettoriali associati a neurotrasmettitori responsabili delle sensazioni di benessere, il CBD può temporaneamente alterare la chimica del cervello stimolando sentimenti di felicità e contentezza.
Molte persone riferiscono di sentirsi più alleggerite dal peso accumulato sulle proprie spalle dopo poche gocce di olio di CBD. Ma perché questa molecola di origine vegetale produce questi effetti? Potrebbe trattarsi sostanzialmente di un placebo o può davvero agire efficacemente sui nostri circuiti?
Qui di seguito daremo un’occhiata ad alcune delle ricerche scientifiche dietro al potenziale del CBD nell'aiutare le persone a rilassarsi e a distendersi.
Secondo i primi studi, il CBD avrebbe la capacità di aumentare i livelli di anandamide nel corpo. Conosciuta anche come la “molecola della beatitudine”, l’anandamide svolge un ruolo di neurotrasmettitore endocannabinoide. L’accattivante nome di questa sostanza chimica descrive fedelmente la sua capacità di influenzare l’umore.
L’anandamide si lega ai recettori dei cannabinoidi del nostro sistema endocannabinoide. Questo neurotrasmettitore svolge un ruolo chiave in molti processi fisiologici, tra cui umore, sonno e appetito. E, non meno importante, aiuta a ristabilire gli equilibri quando si tratta di rilassamento e stress.
Secondo la ricerca, alcuni casi di ansia e disturbi dell’umore[1] potrebbero essere associati ad una carenza di anandamide nell’organismo. È interessante notare che il CBD può aiutarci ad aumentare questi livelli. In genere, i livelli più alti di anandamide possono migliorare l’umore e generare sensazioni di rilassamento. Si ritiene inoltre che la molecola della beatitudine contribuisca al cosiddetto “sballo del corridore”[2], uno stato di euforia che si percepisce dopo l’attività aerobica.
Il CBD aiuta ad aumentare i livelli di anandamide inibendo gli enzimi che scompongono questo endocannabinoide. La ricerca[3] pubblicata sulla rivista Translational Psychiatry ha scoperto che i trattamenti a base di CBD possono aumentare in modo significativo i livelli ematici di anandamide.
Inoltre, secondo un altro documento pubblicato sulla stessa rivista, “il potenziamento farmacologico delle principali vie di segnalazione dei cannabinoidi endogeni (eCB) può essere una strategia per mitigare i comportamenti avversi e le conseguenze fisiologiche dello stress”.
Oltre ad influenzare il nostro sistema endocannabinoide, il CBD si lega anche ai recettori della serotonina. Ciò mostrerebbe un ulteriore meccanismo attraverso il quale il CBD potrebbe aiutare a sostenere il nostro rilassamento.
Attraverso l’attivazione dei recettori della serotonina 5-HT1A, il CBD ha dimostrato in uno studio condotto su modelli animali[4] di invertire i comportamenti avversi generati dall’ansia. È interessante notare che alcuni farmaci ansiolitici agiscono sullo stesso sito recettoriale, che fa parte del nostro sistema serotoninergico, una rete coinvolta nell’umore, nell’appetito e nelle funzioni cognitive.
Ulteriori ricerche sugli animali suggeriscono che questo stesso meccanismo potrebbe aiutare a trattare[5] lo stress latente associato al disturbo da stress post-traumatico (DPTS).
L’ansia produce effetti esattamente opposti a quelli del rilassamento, attivando il sistema nervoso simpatico. Ciò porta ad una maggiore prontezza, ad un aumento della frequenza cardiaca e ad una maggiore tensione muscolare.
Al contrario, la risposta di rilassamento innesca il sistema nervoso parasimpatico, che rallenta il respiro, rilassa i muscoli e riduce la frequenza cardiaca. Il CBD sembra contribuire a ridurre le sensazioni di ansia, promuovendo a sua volta gli aspetti positivi associati alla risposta di rilassamento.
Una ricerca[6] pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature riporta un esempio di questi effetti. Lo studio osservò gli effetti del CBD su soggetti con disturbi d’ansia sociale. Tutti i soggetti furono sottoposti ad una prova simulata di conversazione in pubblico, ma solo ad un gruppo fu somministrato CBD (600mg). I ricercatori scoprirono che il gruppo trattato con CBD riportava minori livelli di ansia, deficit cognitivo, disagio e prontezza.
Ulteriori ricerche[7] pubblicate sul Journal of Psychopharmacology hanno analizzato le basi neurali attraverso cui il CBD produce effetti ansiolitici. Dopo aver somministrato ai soggetti 400mg di CBD o di placebo, i ricercatori scoprirono che il CBD riduceva i livelli d’ansia nei soggetti trattati con questo cannabinoide, alterando potenzialmente il flusso sanguigno verso le regioni limbiche e paralimbiche del cervello.
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[1] Bluett, R. J., Gamble-George, J. C., Hermanson, D. J., Hartley, N. D., Marnett, L. J., & Patel, S. (2014). Central anandamide deficiency predicts stress-induced anxiety: behavioral reversal through endocannabinoid augmentation. NCBI. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4119220/ [Fonte]
[2] Fuss, J., Steinle, J., Bindila, L., Auer, M. K., Kirchherr, H., Lutz, B., & Gass, P. (2015). A runner’s high depends on cannabinoid receptors in mice. NCBI. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4620874/ [Fonte]
[3] Leweke, F. M., Piomelli, D., Pahlisch, F., Muhl, D., Gerth, C. W., Hoyer, C., Klosterkötter, J., Hellmich, M., & Koethe, D. (2012). Cannabidiol enhances anandamide signaling and alleviates psychotic symptoms of schizophrenia. NCBI. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3316151/ [Fonte]
[4] de Gregorio, D., McLaughlin, R. J., Posa, L., Ochoa-Sanchez, R., Enns, J., Lopez-Canul, M., Aboud, M., Maione, S., Comai, S., & Gobbi, G. (2019). Cannabidiol modulates serotonergic transmission and reverses both allodynia and anxiety-like behavior in a model of neuropathic pain. PubMed. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30157131/ [Fonte]
[5] Campos, A. C., Ferreira, F. R., & Guimarães, F. S. (2012). Cannabidiol blocks long-lasting behavioral consequences of predator threat stress: Possible involvement of 5HT1A receptors. ScienceDirect. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0022395612002452 [Fonte]
[6] Bergamaschi, M. M., Costa Queiroz, R. H., Nisihara Chagas, M. H., Gomes De Oliveira, D. C., de Martinis, B. S., Kapczinski, F., Quevedo, J., Roesler, R., Nardi, A. E., Schröder, N., Martín-Santos, R., Cecílio Hallak, J. E., Zuardi, A. W., & Crippa, J. A. S. (2011). Cannabidiol Reduces the Anxiety Induced by Simulated Public Speaking in Treatment-Naïve Social Phobia Patients. Neuropsychopharmacology. https://www.nature.com/articles/npp20116 [Fonte]
[7] Crippa, J. A. S., Derenusson, G. N., Ferrari, T. B., Wichert-Ana, L., Duran, F., Martin-Santos, R., Simões, M. V., Bhattacharyya, S., Fusar-Poli, P., Atakan, Z., Filho, A. S., Freitas-Ferrari, M. C., McGuire, P. K., Zuardi, A. W., Busatto, G. F., & Cecílio Hallak, J. E. (2010). Neural basis of anxiolytic effects of cannabidiol (CBD) in generalized social anxiety disorder: a preliminary report. SAGE Journals. https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/0269881110379283 [Fonte]
[1] Bluett, R. J., Gamble-George, J. C., Hermanson, D. J., Hartley, N. D., Marnett, L. J., & Patel, S. (2014). Central anandamide deficiency predicts stress-induced anxiety: behavioral reversal through endocannabinoid augmentation. NCBI. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4119220/ [Fonte]
[2] Fuss, J., Steinle, J., Bindila, L., Auer, M. K., Kirchherr, H., Lutz, B., & Gass, P. (2015). A runner’s high depends on cannabinoid receptors in mice. NCBI. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4620874/ [Fonte]
[3] Leweke, F. M., Piomelli, D., Pahlisch, F., Muhl, D., Gerth, C. W., Hoyer, C., Klosterkötter, J., Hellmich, M., & Koethe, D. (2012). Cannabidiol enhances anandamide signaling and alleviates psychotic symptoms of schizophrenia. NCBI. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3316151/ [Fonte]
[4] de Gregorio, D., McLaughlin, R. J., Posa, L., Ochoa-Sanchez, R., Enns, J., Lopez-Canul, M., Aboud, M., Maione, S., Comai, S., & Gobbi, G. (2019). Cannabidiol modulates serotonergic transmission and reverses both allodynia and anxiety-like behavior in a model of neuropathic pain. PubMed. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30157131/ [Fonte]
[5] Campos, A. C., Ferreira, F. R., & Guimarães, F. S. (2012). Cannabidiol blocks long-lasting behavioral consequences of predator threat stress: Possible involvement of 5HT1A receptors. ScienceDirect. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0022395612002452 [Fonte]
[6] Bergamaschi, M. M., Costa Queiroz, R. H., Nisihara Chagas, M. H., Gomes De Oliveira, D. C., de Martinis, B. S., Kapczinski, F., Quevedo, J., Roesler, R., Nardi, A. E., Schröder, N., Martín-Santos, R., Cecílio Hallak, J. E., Zuardi, A. W., & Crippa, J. A. S. (2011). Cannabidiol Reduces the Anxiety Induced by Simulated Public Speaking in Treatment-Naïve Social Phobia Patients. Neuropsychopharmacology. https://www.nature.com/articles/npp20116 [Fonte]
[7] Crippa, J. A. S., Derenusson, G. N., Ferrari, T. B., Wichert-Ana, L., Duran, F., Martin-Santos, R., Simões, M. V., Bhattacharyya, S., Fusar-Poli, P., Atakan, Z., Filho, A. S., Freitas-Ferrari, M. C., McGuire, P. K., Zuardi, A. W., Busatto, G. F., & Cecílio Hallak, J. E. (2010). Neural basis of anxiolytic effects of cannabidiol (CBD) in generalized social anxiety disorder: a preliminary report. SAGE Journals. https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/0269881110379283 [Fonte]