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Please insert a search term in the input field. If you have any question please contact usGli endocannabinoidi sono molecole di segnalazione prodotte dall'organismo che lavorano per modulare il sistema endocannabinoide (SEC). “Endo”, derivante dall'antico greco “ἔνδον” (éndon), significa “dentro”, e “cannabinoide” si riferisce a molecole in grado di legarsi ai recettori dei cannabinoidi.
I cannabinoidi si trovano in natura. I fitocannabinoidi, come il THC e il CBD, si sviluppano nella cannabis e in altre erbe. Condividono una struttura molecolare simile ai nostri endocannabinoidi e sono quindi in grado di legarsi e/o di influenzare i recettori dei cannabinoidi.
• Anandamide (AEA)
• 2-arachidonoilglicerolo (2-AG)
Attraverso la loro azione sui recettori dei cannabinoidi, entrambe queste molecole influenzano funzioni come umore, sonno, appetito, memoria e apprendimento. Ogni endocannabinoide stimola il sistema endocannabinoide in misura variabile[1].
La ricerca ha dimostrato che l'AEA è un agonista a bassa efficacia sia del recettore CB1, sia del CB2. Ciò significa che la molecola produce solo una risposta parziale in questi siti di recettori. Al contrario, gli studi dimostrano che 2-AG è un agonista completo dei recettori CB1 e CB2. Questo endocannabinoide si lega infatti a entrambi i siti con elevata efficacia e accelera l'attivazione del recettore.
Sia AEA che 2-AG sono messaggeri retrogradi[2]. A differenza della maggior parte delle forme di trasmissione del sistema nervoso, che viaggiano da un neurone presinaptico ad uno neurosinaptico, questi endocannabinoidi attivano una risposta contraria.
Sintetizzati nei neuroni post-sinaptici, gli endocannabinoidi vengono rilasciati nella fessura sinaptica e si legano ai loro siti bersaglio sul neurone presinaptico. Ciò consente loro di produrre gli effetti inibendo il rilascio di altri neurotrasmettitori.
Questo meccanismo d'azione “inverso” è alla base dell'effetto omeostatico degli endocannabinoidi, ossia la loro capacità di aiutare il corpo a mantenere un equilibrio fisiologico. Se la cellula postsinaptica rileva una fluttuazione lontana dall'omeostasi—sotto forma di una raffica di alcuni neurotrasmettitori—gli endocannabinoidi possono essere impiegati per inibire un eccessivo firing neuronale e mantenere invece l'omeostasi.
Entrambi i cannabinoidi lavorano in siti esterni al sistema endocannabinode. Ad esempio, l'AEA si lega anche ai recettori TRPV1[3], che sono siti coinvolti nel dolore e nell'infiammazione.
Il 2-AG svolge un ruolo importante nel cervello, nel fegato e nei polmoni. Fornisce a questi organi una fonte importante di acido arachidonico, che viene utilizzato nella sintesi delle prostaglandine. Queste sostanze svolgono un ruolo importante nei processi infiammatori, nella circolazione sanguigna e nella coagulazione del sangue.
La sintesi degli endocannabinoidi si verifica all’occorrenza nelle membrane dei neuroni postsinaptici. Questo li distingue dagli altri neurotrasmettitori come la serotonina, che rimangono nelle vescicole sinaptiche fino a quando non sono necessari.
Sia AEA che 2-AG derivano da molecole lipidiche. AEA deriva dal precursore N-arachidonoil-fosfatidil etanolo, noto semplicemente come NAPE, mentre 2-AG deriva da fosfolipidi contenenti 2-arachidonoil (PIP).
Al termine del loro legame con i recettori compatibili, entrambi gli endocannabinoidi vengono rapidamente riassorbiti grazie a specifici enzimi. L'enzima amminoacido amino idrolasi (FAAH) catabolizza l'AEA. Anche l'enzima COX-2 che induce l'infiammazione può degradare l'AEA attraverso processi ossidativi.
Il ruolo del 2-AG termina grazie all’azione di tre diversi enzimi: MGL, idrolasi α/β e COX-2.
Gli endocannabinoidi svolgono ruoli vitali all'interno del sistema endocannabinoide e del corpo umano nel suo complesso. La capacità di attraversare la fessura sinaptica consente loro di controllare il rilascio di neurotrasmettitori e mantenere l'omeostasi. Queste molecole sono strettamente coinvolte in molti importanti processi fisiologici, dall'appetito, all'umore, al sonno. La ricerca sta oggi continuando a far luce sui loro diversi ruoli nella fisiologia umana.
[1] Lu, H., & Mackie, K. (2017). An introduction to the endogenous cannabinoid system. NCBI. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4789136/ [Fonte]
[2] Ohno-Shosaku, T. (2009). Retrograde Messenger. Encyclopedia of Neuroscience, 3529–3533. https://doi.org/10.1007/978-3-540-29678-2_5123 [Fonte]
[3] Fenwick, A. J., Fowler, D. K., Wu, S. W., Shaffer, F. J., Lindberg, J. E. M., Kinch, D. C., & Peters, J. H. (2017). Direct Anandamide Activation of TRPV1 Produces Divergent Calcium and Current Responses. Frontiers in Molecular Neuroscience, 10. https://doi.org/10.3389/fnmol.2017.00200 [Fonte]
[1] Lu, H., & Mackie, K. (2017). An introduction to the endogenous cannabinoid system. NCBI. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4789136/ [Fonte]
[2] Ohno-Shosaku, T. (2009). Retrograde Messenger. Encyclopedia of Neuroscience, 3529–3533. https://doi.org/10.1007/978-3-540-29678-2_5123 [Fonte]
[3] Fenwick, A. J., Fowler, D. K., Wu, S. W., Shaffer, F. J., Lindberg, J. E. M., Kinch, D. C., & Peters, J. H. (2017). Direct Anandamide Activation of TRPV1 Produces Divergent Calcium and Current Responses. Frontiers in Molecular Neuroscience, 10. https://doi.org/10.3389/fnmol.2017.00200 [Fonte]