Il CBD è Efficace nel Trattamento dei Disturbi del Sonno?
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Esattamente come alcune sostanze, alimentazione, stile di vita, genetica, esperienze di vita ed altri fattori ambientali, il CBD può influenzare la qualità del sonno. Non sappiamo ancora che tipo di correlazione esista tra la qualità del sonno e l'assunzione di cannabinoidi. Nella società moderna, molte persone soffrono di disturbi legati al sonno ed i laboratori di ricerca stanno cercando di capire se il sistema endocannabinoide, di recente scoperta, può svolgere un ruolo nell'alternanza di sonno e veglia.
Molte persone fanno uso di Cannabis per conciliare il sonno, mostrando le proprie preferenze verso determinate varietà, metodi e dosaggi. Normalmente, le più usate sono le varietà ricche in CBD, in quanto tendono a non provocare gli stessi effetti stimolanti ed energizzanti del THC. Oggi, gli estratti di canapa con alte concentrazioni di CBD e nulle di THC rappresentano una scelta sicura ed efficace per rilassare e migliorare la qualità del sonno in adulti, bambini, anziani e animali domestici.
Notti agitate
Un disturbo del sonno è una perturbazione nei normali schemi del sonno. Il più comune è l'insonnia, ma ne esistono molti altri che possono affliggere le nostre notti: apnea del sonno, sindrome delle gambe senza riposo, narcolessia, incubi o terrori notturni, sonnambulismo, parlare nel sonno, digrignare i denti ed altri ancora. I disturbi del sonno possono compromettere seriamente la nostra salute e sicurezza, dal momento che la privazione del sonno riduce le prestazioni fisiche e la vigilanza. Un disturbo del sonno prolungato può anche alterare memoria e capacità cognitive.
Milioni di persone soffrono di insonnia o di altri disturbi che possono ridurre drasticamente le ore di sonno. Gran parte dei problemi più lievi legati al sonno potrebbero essere ridotti, se non addirittura curati, incorporando nella propria routine giornaliera abitudini di sonno più regolari, applicando piccole varianti sul proprio stile di vita. Se ciò non fosse sufficiente, non bisogna cedere alla tentazione di provare subito un sonnifero, in quanto anche la natura offre efficaci risorse potenzialmente utili. La Cannabis, probabilmente, è una di queste.
La scienza dei cannabinoidi applicata al sonno notturno
A metà degli anni settanta, venne condotto uno studio su alcuni pazienti affetti da insonnia. Secondo i risultati ottenuti, la Cannabis ridusse i minuti di tempo necessari per addormentarsi, ma anche il numero di risvegli notturni (Cousens & DiMascio, 1973). Questa tesi fu confermata da altri studi condotti da Schierenbeck, Riemann, Berger, Hornyak, tra il 2008 e il 2013. Secondo altre ricerche, la Cannabis sarebbe anche in grado di facilitare i processi che conciliano il sonno, aumentando la durata del sonno profondo. Fu inoltre dimostrato clinicamente che i cannabinoidi sono molto efficaci per ridurre gli incubi che possono avere i militari affetti da disturbo da stress post-traumatico (Jetley, Heber, Fraser, Boisvert, 2015; Fraser, 2009). In questo caso, la capacità dei cannabinoidi di "sopprimere i sogni" sembrerebbe essere molto efficace nei trattamenti per questi tipi di sindrome.
Di recente, uno studio realizzato su alcuni ratti ha messo in luce alcuni aspetti sorprendenti. Un cannabinoide sintetico, molto simile al THC, risulterebbe efficace nell'alleviare l'apnea indotta dal rilascio di serotonina, rilassando i muscoli del mento e della lingua. Questi risultati potrebbero essere utili per futuri trattamenti contro le apnee del sonno, piuttosto pericolose per gli esseri umani. Il THC ha la capacità di migliorare la qualità del sonno, ma, secondo un recente studio, le persone affette da insonnia sono più propense ad usare Cannabis con concentrazioni significativamente più alte di CBD.
Essere più reattivi di giorno, dormendo tutta la notte
L'azione del CBD non è ancora del tutto chiara. Tuttavia, sembra ormai ovvio che questo cannabinoide abbia un comportamento bifasico. A basse dosi, infatti, il cannabidiolo tende ad essere leggermente stimolante, in quanto attiva i recettori dell'adenosina (gli stessi su cui agisce anche la caffeina). Questi effetti potrebbero prevenire efficacemente la sonnolenza diurna, ma potrebbero anche rendere più agitate le notti. Viceversa, a dosi maggiori, il CBD agisce come un tranquillante e rilassante muscolare, anche se non arriva ad essere un vero e proprio sedativo. Questi suoi effetti, apparentemente opposti, potrebbero aiutare i medici a gestire meglio la privazione del sonno e l'eccessiva sonnolenza diurna.
Uno studio condotto dal Dipartimento di Neuroscienze e Comportamento dell'Università di São Paulo analizzò gli effetti del cannabidiolo sul ciclo sonno-veglia. Ad alcuni topi di laboratorio furono somministrate diverse quantità di estratti naturali di CBD. Successivamente, furono registrate le loro risposte durante la fase di sonno, con e senza luce. La somministrazione di dosi massicce di CBD aumentò sensibilmente le ore di sonno dei topi.
Lo stesso centro di ricerca condusse un ulteriore studio con il fine di verificare il ruolo del CBD nelle terapie contro il disturbo comportamentale del sonno REM. Si tratta di una malattia piuttosto grave, spesso associata ad altre condizioni neurologiche. Le persone affette da questa patologia tendono a "rispondere" ai suoi effetti con calci, pugni, strilli, salti fuori dal letto e così via. Questi comportamenti alquanto spiacevoli, e potenzialmente pericolosi, riescono ad essere in gran parte frenati grazie alla somministrazione controllata di CBD, soprattutto nei pazienti affetti da malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson.
Infine, un ulteriore studio ha di recente scoperto che quasi la metà della popolazione adulta con libero accesso alla marijuana terapeutica, come quella legalmente venduta nei dispensari statunitensi, fa uso di questa sostanza per trattare i problemi di insonnia. La maggior parte di queste persone prediligono le varietà dall'alto contenuto di CBD (Belendiuk, Babson, Vandrey & Bonn-Miller, 2015).
Il CBD potrebbe essere parte integrante delle future terapie naturali
Se da una parte la scienza ha dimostrato che il CBD ed il THC possono influenzare con meccanismi ed intensità diverse il nostro sonno, dall'altra alcuni ricercatori stanno discutendo se il contenuto di terpeni può essere altrettanto efficace in un contesto clinico. Camomilla, valeriana, lavanda, luppolo e molte altre erbe contengono alte concentrazioni di terpeni, contenuti anche nella Cannabis. Alcuni di questi terpeni hanno proprietà rilassanti e potrebbero essere inclusi in terapie mediche naturali per trattare i disturbi del sonno. Gli estratti di Cannabis, come l'olio di CBD, contengono per natura centinaia di questi terpeni. Alcuni di questi potrebbero migliorare l'azione dell'effetto entourage indotto dai cannabinoidi.
Per quanto legale, sicuro e privo di effetti psicoattivi, non è ancora chiaro quanto il CBD possa essere efficace nei trattamenti per i disturbi del sonno. Dovremo limitarci ad osservare i progressi della scienza su tale questione e consultare le testimonianze dei pazienti affetti da problemi di sonno, fermi sostenitori dell'efficacia delle alte concentrazioni di CBD assunte sotto forma di tinture, oli, vapore o fumo. Chi tratta le proprie sindromi o lievi malattie notturne con il CBD tende a notare una sensibile riduzione nella frequenza dei disturbi del sonno, senza provare alcun effetto collaterale. Molti casi indicano che il CBD è in grado di controllare i sintomi dei disturbi del sonno, ma ancora una volta mancano sperimentazioni cliniche più approfondite e dettagliate.